Sovrani, tiranni e serpenti: aspetti della propaganda imperiale nei conflitti di epoca tetrarchico-costantiniana in Asia Minore
I conflitti politici e militari tra i grandi comandanti dell’epoca tetrarchico-costantiniana (306-324), un’epoca contrassegnata da vari momenti di rilancio della persecuzione cruenta contro i Cristiani, hanno spesso assunto una specifica dimensione religiosa, che ha proiettato dei riflessi significativi sulla propaganda imperiale delle diverse fazioni in lotta, tradotta a livello iconografico, epigrafico, numismatico. La questione della legittimità dei sovrani (e del potere abusivo dei presunti tiranni) si è dunque intrecciata con la posizione assunta dai diversi imperatori nei confronti dei Cristiani, in quanto loro garanti o persecutori. In particolare la propaganda costantiniana, recepita da Eusebio di Cesarea, ha elaborato la figura del tiranno-persecutore rappresentato come il serpente o drago biblico. Fonti epigrafiche e iconografiche di recente pubblicazione o ancora inedite, provenienti dalle città della valle del fiume Lykos in Asia Minore (Hierapolis di Frigia, Laodicea al Lykos, Tripolis al Meandro), gettano adesso nuova luce su questa fase di aspri conflitti politico-religiosi, da Diocleziano, Galerio e Massimino Daia fino a Licinio e Costantino.
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